Fin dal passato un fenomeno molto radicato nel mondo edile, che si è protratto nel tempo, è il cosiddetto passaparola: scegliere di affidarsi ad una ditta o ad un tecnico precedentemente consigliato da un amico o da un parente soddisfatto del lavoro svolto. Questo ha fatto in modo che si generasse un sistema di affidabilità
con una forza non indifferente: “chiamo quell’impresa perché il mio amico è rimasto molto soddisfatto dei lavori, perciò mi fido”.
In edilizia, come in ogni altro settore, il passaparola è estremamente vantaggioso per entrambe le figure: dal lato dell’impresa questa è una pubblicità gratuita, dal lato del committente o tecnico questo consente di avere affidabilità.
Abbiamo però anche l’altra faccia della medaglia… se da un lato notiamo questo duplice effetto positivo, dall’altro la situazione cambia quando entrano in gioco meccanismi di “passaparola con secondi fini”: si cominciano a consigliare amici o parenti, spacciando le loro competenze e qualità per elevate, quando poi la realtà dei fatti è ben diversa.
Pensiamo ora a come si comportano la maggior parte dei committenti nel momento in cui si trovano a dover scegliere le figure professionali alle quali affidare dei lavori in ambito edile: ci si rivolge ad un tecnico in modo casuale, tramite ricerche su internet o affidandosi al consiglio di un conoscente, delegandogli la ricerca dell’impresa in quanto competente in materia e di conseguenza in grado di individuare le figure più idonee; ma come viene realmente fatta questa ricerca? Nell’ipotesi in cui vengano interpellati tecnici più seri e professionisti la selezione avviene in modo specifico e minuzioso, studiando le esigenze dei clienti, in altri casi, invece, la scelta avviene esclusivamente sulla base di uno “scambio reciproco di favori” e di conseguenza, in molti casi, questo sistema può generare malumori ed insoddisfazione nei committenti, per i più svariati motivi: sono molti gli esempi di persone che si interfacciano con imprese che tardino nella consegna dei lavori, commettano errori o, addirittura, che cambino le condizioni in corso d’opera.
In questi casi, quindi, può venire meno un fattore fondamentale, la fiducia. Come possiamo quindi sfruttare solo il lato positivo di questa medaglia?
Utilizzando una rete creata ad hoc, in cui vengono condivise le migliori aziende e i migliori tecnici professionisti, dove:
- trasparenza è la parola d’ordine;
- la visibilità viene data a chiunque in maniera indistinta (che sia una grande o una piccola realtà);
- è possibile cogliere solo il lato positivo del passaparola.
Una rete all’interno della quale il passaparola non viene radicalmente abbandonato ma viene affiancato a strumenti che possano garantirci una certa affidabilità, eliminando la possibilità di giudizi impropri dettati da errate valutazioni o da altre motivazioni poco nobili.
Noi di Skimming bpe siamo partiti da questo; la nostra mission aziendale è la seguente: dare spazio, voce e forza alla MERITOCRAZIA.
Il nostro obbiettivo è semplice: creare una rete di professionisti, condivisibile a tutti in maniera trasparente, dove la qualità è una caratteristica e un punto di forza essenziale, in cui non solo è possibile trovare le figure di nostro interesse, ma aprendo una gara in qualità di proponente è possibile accedere alle valutazioni aggiornate e ai dati sensibili delle imprese invitate o partecipanti. La gara può essere condotta in modalità pubblica (permettendo anche candidature spontanee, previa accettazione del proponente), oppure in modalità privata (solo su invito del proponente).
È inoltre presente al termine dei lavori, un sistema di feedback che consente di autoalimentare un sistema pluralistico di valutazione, costantemente aggiornato.
E tu cosa ne pensi? Ritieni il semplice passaparola sufficientemente adatto ad un mondo che corre sempre più veloce (dove i dati consolidati ieri, oggi possono essere obsoleti) oppure è necessario affiancarlo ad un sistema di supporto?
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