Partendo dal concetto di architettura sostenibile, si intende progettare edifici che siano in grado di minimizzare il loro impatto sull’ambiente, a livello di materiali e tecniche di costruzione, a livello estetico ed infine a livello di prestazioni energetiche. Non si tratta di una disciplina, si tratta di un approccio culturale sempre più rilevante all’interno della nostra società.

ARCHITETTURA SOSTENIBILE:

Secondo la definizione della Treccani, per sostenibilità si intende “una condizione di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”, all’interno di questo macro-argomento possiamo trovare la sotto-categoria della bioarchitettura, intesa come la “Tendenza dell’architettura a privilegiare la progettazione e la costruzione di edifici che tengano conto di tutti gli aspetti ecologici relativi alla scelta dei materiali da utilizzare e al miglior impiego delle risorse naturali, nella prospettiva del risparmio energetico e della salvaguardia dell’ambiente”.

ALCUNI ESEMPI DI ARCHITETTURA SOSTENIBILE:

In Italia:

Fiorita Passive House: Progetto dello Studio Piraccini+Potente, “Prima multiresidenza in Italia che è stata costruita con struttura portante in legno x-lam e certificata al Passive Hause Insitut di Damstraat. Ha un rivestimento parietale di tipo ventilato, schermi frangisole scorrevoli installati lungo il perimetro esterno, produzione di energia elettrica ed acqua calda con pannelli fotovoltaici, pannelli solari ed una pompa di calore”.

K19b Milano: Progetto dello Studio lpzr, “sono edifici nZeb (nearly Zero Energy Building) grazie alle tecnologie adottate per ridurre il consumo di energie non rinnovabili”.

Nuovo campus Bocconi: Progetto dello Studio Sanaa, “particolare attenzione è stata posta all’efficienza energetica, comprende pannelli fotovoltaici, sistema di ventilazione ed illuminazione naturale, integrazione di muri isolanti al 50% opachi e 50% trasparenti, un sistema di riciclaggio delle acque piovane”.

Nel mondo:

Bedzed Londra: “situato a Hackbridg, a 2 miglia dalla cittadina di Sutton, è un edificio progettato dall’architetto Bill Dunster per essere completamente sostenibile. Comprende 82 abitazioni e 777 mq di pannelli solari.

Heliotrope- Friburgo (Germania): “chiamata anche Casa Girasole, l’edificio è stato progettato e costruito nel 1994 dall’architetto Rolf Disch ed è stata la prima casa al mondo a produrre più energia di quella consumata. La sua struttura ruota in sincronia con il corpo del sole per beneficiare il più possibile degli apporti solari d’inverno oppure per ripararsi dai raggi solari diretti d’estate. Ne esistono tre esemplari in Germania e quello di Friburgo in cui l’architetto risiede”.

Greenstone building- Yelloknife (Canada): “sede di 16 agenzie federali governative, è un edificio a 4 piani con la facciata ricoperta da celle fotovoltaiche, che generano il 5% dell’elettricità consumata, e un giardino sul tetto che raccoglie l’acqua piovana per gli usi non potabili. Un virtuoso caso di edificio commerciale eco-sostenibile e a basse emissioni.

ALCUNI MATERIALI UTILIZZATI:

Alcuni dei materiali riportati dal sito architetturasostenibile.it, che vengono utilizzati per un approccio sostenibile sono:

  • Legno: non si può non menzionare il legno, materiale rinnovabile caratterizzato da molte proprietà, come: flessibilità; isolamento termico; lunga durata. Negli ultimi anni si è assistito ad un sempre più maggiore impiego del legno in edilizia. Ottima resistenza sismica. Il suo costo varia in base alla tipologia di legno utilizzato, ma nella maggior parte dei casi è accessibile.
  • Sughero: materiale utilizzato come isolante termo acustico, ottime caratteristiche di isolamento e traspirabilità. Può essere applicato a cappotto interno o esterno oppure in intercapedine. Una delle sue caratteristiche fondamentali è che oltre ad essere biocompatibile ha anche un fattore di peggioramento pari a 0, è intaccabile da insetti e roditori ed è imputrescibile, praticamente eterno. Il suo costo è estremamente accessibile, questo lo rende uno dei pannelli migliori sul mercato italiano prendendo in riferimento il rapporto qualità/prezzo.
  • Aerogel: è un materiale isolante molto leggero che presenta delle ottime proprietà antiincendio, termoisolanti, fonoassorbenti. Materiale che anche se usato con basso spessore consente un alto isolamento termico. L’aerogel è composto per il 96% di aria e per il restante 4% di silice. Quali sono gli aspetti negativi relativi ad un suo utilizzo? Riduzione della trasmissione luminosa del 25-30%; distorsione delle immagini; resa cromatica scadente; prezzi elevati.
  • Scarti del riso: sempre più presente il suo impiego in edilizia, questo grazie alle sue caratteristiche che consentono di ottenere materiali leggeri, naturali, con buona capacità termica, traspiranti e sostenibili. Grazie agli scarti di riso possiamo ottenere intonaci di finitura, sottofondi, pannelli isolanti termoacustici, ecopittura, lolla naturale da isolamento ed altro ancora. Questi prodotti hanno molteplici vantaggi, risultano come detto precedentemente molto leggeri e quindi di facile posatura e si adattano molto bene a qualsiasi intervento. Una startup del Biellese che ha colto al volo questa innovazione è stata Ricehouse srl, una realtà imprenditoriale, nata dall’esperienza dell’architetto Tiziana Monterisi, che come recita il sito dell’azienda “si focalizza sul tema della valorizzazione dei prodotti secondari della coltivazione del riso e si configura come un veicolo di innovazione, con un elevato grado di sostenibilità ponendosi come obiettivo principale la commercializzazione di nuovi materiali: paglia, lolla, termo intonaci, massetti alleggeriti e finiture in lolla-calce e pannelli isolanti.”
  • Lana di pecora: materiale utilizzato per gli isolanti, con ottime doti termoisolanti ed acustiche, ottima resistenza e durata nel tempo e ridotto impatto sull’ambiente.
  • Canapa: materiale innovativo, il suo impiego in edilizia non è ancora largamente diffuso; è un materiale ecosostenibile, riciclabile, compostabile, dal quale è possibile ricavare diversi prodotti come: mattoni, vernici, pannelli, materassini, smalti ed altro ancora. Ha molte caratteristiche come la leggerezza, resistenza a muffe ed insetti, resistenza al fuoco, isolante termoacustico.

IN ITALIA SIAMO SULLA GIUSTA STRADA?

Per trattare questa tematica, facciamo riferimento al volume di Green Building Council Italia: “Green buildings in Italy. I progetti green certificati in Italia” che è stato curato da Giuliano Dall’O’ professore ordinario di Fisica tecnica ambientale presso il politecnico di Milano e Former President di GBC Italia; questo volume parla di edifici non come episodi isolati ma come elementi di una città che cresce e si trasforma e quindi elabora e sottolinea un salto di scala della sostenibilità, si evidenzia una trasformazione sostenibile della città, a partire da rigenerazione di quartieri alla progettazione e realizzazioni di edifici a impatto zero.

Da un’intervista di ingenio-web.it alcune frasi chiave estrapolate durante la presentazione del volume:

«L’Italia sta consolidando una posizione di leadership in Europa nell’ambito dell’edilizia sostenibile grazie anche all’azione costante e sistematica della nostra Associazione – evidenzia il presidente di GBC Italia Marco Mari – il volume curato da Giuliano Dall’Ò fotografa in modo esemplare una situazione in costante crescita, analizzando edifici e quartieri iconici, progettati e realizzati per essere fortemente prestazionali. Finalmente sono visibili i risultati del costante operato di GBC Italia, oggi stiamo consolidando le prassi di trasformazione energetico-ambientale del nostro Paese»

 

«Se consideriamo i protocolli LEED siamo ad oggi oltre i 900 edifici tra certificati e in via di certificazione – ha aggiunto Mari – in tale ambito gli edifici certificati, se aggregati, hanno una dimensione complessiva superiore a 5 milioni di metri quadrati e a questi vanno aggiunti gli oltre 8 milioni di metri quadrati di edifici registrati e per i quali è in corso il processo di certificazione. Vanno inoltre considerati gli oltre 1,5 milioni di metri quadrati di edifici che stanno perseguendo differenti protocolli internazionali come ad esempio BREEAM o WELL».

 

«Nella sola Milano le costruzioni green sono passate da 200 nel 2018 a 320 nel 2020, la Città Eterna ne conta in poco tempo ben oltre 100 e più in generale nel Paese, compreso nelle aree di ricostruzione post sisma, è in costante aumento il numero degli edifici che perseguono i protocolli di green building. Un risultato straordinario, in pochi anni, ma non possiamo fermarci qui. È per questo che per COP26 GBC Italia ha voluto pubblicare uno specifico manifesto, crediamo sia il momento di cambiare passo ed accelerare lo sviluppo del settore in direzione di un ambiente costruito maggiormente resiliente, sostenibile e salubre».

Chi è Green Building Council Italia (GBC) e cosa fa?

Riprendendo quanto pubblicato sul sito https://www.gbcitalia.org/web/guest/chapter :

“Green Building Council Italia (GBC Italia) è un’associazione senza scopo di lucro cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile.

GBC Italia fa parte del World GBC, una rete di GBC nazionali presenti in più di 70 paesi, che rappresenta la più grande organizzazione internazionale al mondo attiva per il mercato delle costruzioni sostenibili.

GBC Italia promuove un processo di trasformazione del mercato edile italiano attraverso la promozione del sistema di certificazione di terza parte e dei propri protocolli di certificazione (i sistemi GBC) espressamente sviluppati per le specificità del mercato italiano, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e a impatto ambientale contenuto.”

CREDI CHE SI POSSA FARE DI PIÙ?

E tu, credi che le innovazioni lavorative, i nuovi materiali ed il loro riutilizzo, gli incentivi, siano realmente la strategia e la soluzione per combattere il cambiamento ambientale?

Cosa potremmo fare di più? Servirebbe un cambio di approccio? Servirebbe maggiore educazione a riguardo? Una presenza più forte delle istituzioni?

Facci sapere cosa ne pensi!