Sempre più diffuso ormai il fenomeno per il quale si ricerca un ottimo impatto estetico-visivo nei pannelli solari, i motivi possono essere diversi: gusti personali, vincoli paesaggistici.
Spesso però ci si trova a dover affrontare un quesito: è meglio una maggior efficienza oppure è preferibile l’estetica? Questo perché le due situazioni viaggiano in maniera diametralmente opposta: una maggior integrazione estetica, nella maggioranza dei casi, prevede una minor efficienza in termini di assorbimento di energia solare (nonostante negli ultimi anni si sia ridotto il gap, in termini di efficienza, tra le due tipologie di pannelli).
L’energia fotovoltaica si ottiene catturando i raggi solari attraverso celle fotovoltaiche, che sono raggruppate in moduli o pannelli. Ma perché possiedono questo colore blu scuro tendente al nero? “Questo perché il nero ha capacità attrattiva della luce solare di gran lunga superiore ad ogni altro pigmento; proprio per tale ragione i comuni pannelli fotovoltaici sono scuri. Il segreto è nel rendimento del pannello solare, strettamente legato ai materiali che vengono utilizzati: il blu è lo strato di nitruro di silicio che si forma sulla superficie di ciascuna cella solare dopo uno specifico trattamento. È quest’ultimo a garantire il massimo assorbimento della luce solare. Il blu, insomma, rappresenta il compromesso ideale tra rendimento, costi ed estetica”. (https://www.enerklima.it/enerblog/perche-i-pannelli-solari-sono-blu/)
Per qualcuno però, l’impianto tradizionale, non è il miglior compromesso che si possa trovare, soprattutto dal punto di vista estetico; partiamo dal presupposto che in Italia abbiamo diverse zone coperte da vincoli paesaggistici, nelle quali il colore classico dei pannelli solari non si adatta ai colori del paesaggio. Negli ultimi anni molte aziende hanno trasformato questa problematica in un’opportunità: hanno cominciato a realizzare moduli colorati o sfruttare rivestimenti nano-tecnologici che permettano dunque ai moduli di mimetizzarsi e avere un’estetica meno impattante. Una valida alternativa, ai classici pannelli solari, riguarda le cosiddette “tegole fotovoltaiche”.
TEGOLE FOTOVOLTAICHE
Le tegole fotovoltaiche consentono un’ottima integrazione architettonica con le coperture ed il paesaggio, non alterando la loro funzione rispetto ad un comune modulo fotovoltaico; queste tendono ad avere dei colori che permettono all’impianto di “mimetizzarsi”, riducendo quindi il suo impatto visivo, e la possibilità di impiegarlo anche in quelle zone coperte da vincoli paesaggistici, ad esempio in alcuni centri storici; dobbiamo però valutare anche gli aspetti negativi, perché in genere si riduce l’efficienza.
Con il passare degli anni si è giunti a dei compromessi, le tecnologie sono aumentate e si è lavorato molto sull’incrementare questa efficienza. Il grande problema di queste soluzioni è il costo ancora poco accessibile; infatti, questo genere di tecnologie richiede uno sforzo economico che arriva a superare di gran lunga quello di un normale impianto fotovoltaico.
Il costo di questo particolare sistema può essere superiore del 30/40% rispetto ai sistemi tradizionali, che porta un comune impianto domestico di 3 KW a diventare un investimento importante.
PANNELLI SOLARI by Tesla
Nel 2016 anche Tesla ha deciso di acquistare SolarCity, azienda leader sul mercato americano, la quale produce pannelli che si integrano esteticamente con le coperture e, senza voler entrare nelle motivazioni economiche o personali, questo investimento fa pensare come questo genere di tecnologie abbia sempre più mercato e come i consumatori ricerchino soluzioni di questo tipo.
I pannelli di Tesla possiedono un design minimalista e bene si integrano con la copertura, cercando di avere al contempo massima efficienza ed un’estetica di alto livello.
Di seguito una foto del loro “Solar Roof” presente sul sito https://www.tesla.com/solarroof
MODULI COLORATI made in italy
Molte aziende, come detto precedentemente, hanno cominciato a produrre moduli di svariati colori:
Un’azienda italiana con esperienza pluridecennale in energia rinnovabile (ma non solo) è enerklima srl, la quale presenta una vasta gamma di offerte a livello di moduli fotovoltaici: dai più tradizionali, con un colore blu scuro/ nero, fino a quelli di colore rosso che riprendono quello dei coppi e consentono una perfetta integrazione a livello estetico con le coperture.
Un’altra azienda italiana è il Gruppo STG Italian PV Solutions, la quale ha lanciato una linea chiamata “Sun Colored Glass” che consente di avere moduli di colore scuro, rossi o verdi, per rispondere alle diverse esigenze della clientela, il tutto senza compromettere particolarmente l’efficienza.
CONCLUSIONI
E voi cosa ne pensate? Sono davvero così impattanti come possono sembrare i tradizionali moduli fotovoltaici? Fino a che punto è bene rinunciare ad una massima efficienza in virtù di una migliore estetica?
Fatecelo sapere nei commenti!
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